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Sei giocatori che hanno lasciato la Serie A e all’estero fanno faville

Come si stanno trovando all’estero: le storie di sei emigrati che stanno ben figurando con le rispettive nuove squadre

Certe volte cambiare aria fa bene, soprattutto quando le prestazioni vengono meno in un campionato che non perdona come quello di Serie A. Alcuni migrano in cerca di riscatto, cercando minutaggio in leghe meno blasonate con l’intento di riaccendere un faro sulla propria figura, altri invece, dopo qualche buona stagione in Italia, hanno guadagnato la possibilità di competere in palcoscenici più importanti. C’è chi ce la fa e chi invece, a causa di scelte sbagliate o forse solo affrettate, commette un passo falso. Qui ne abbiamo selezionati sei che, almeno fin qui, sembrano aver fatto decisamente la scelta giusta.

Hirving Lozano & Jerdy Schouten

Il messicano ex Napoli non ha brillato nell’anno della consacrazione dei partenopei culminata con la vittoria dello scudetto, complice anche la formidabile stagione di Osimhen e Kvaratskhelia e il continuo alternarsi con Politano, che lo ha spesso costretto ad entrare a gara in corso o a terminare anzitempo il match. È un ritorno quasi romantico quello al PSV, squadra che lo ha lanciato nel panorama europeo, che sta dando a Lozano la possibilità di esprimersi al meglio: sono 5 le reti in 8 partite giocate di Eredivisie, un gol ogni 109 minuti, conditi anche da 2 assist, fotografia dello splendido momento dell’ala messicana che ha già ampiamente migliorato i numeri della passata stagione (3 reti e altrettanti assist in 33 presenze). Un altro che a Eindhoven sta mostrando tutte le sue qualità è Jerdy Schouten. L’ex Bologna, che ha lasciato i rossoblù per 15 milioni di euro dopo un’ottima annata al servizio di Thiago Motta, è insostituibile nella mediana a due di Peter Bosz e di recente ha anche risposto alla prima convocazione per gli Orange, esordendo dal 1′ nella delicata sfida contro l’Irlanda al fianco di Reijnders. Un vero peccato abbia lasciato l’Italia: a questo super Bologna avrebbe fatto davvero comodo.

Jérémie Boga

Tutti ricordiamo le splendide gesta di Boga con la maglia del Sassuolo, soprattutto nella stagione 19/20 dove toccò la doppia cifra grazie alle 11 reti segnate in Serie A, numeri importanti per un giocatore che storicamente non fa del gol la sua ragione di vita. A seguire una stagione non troppo brillante in maglia neroverde con solo 4 marcature, ma nonostante ciò bussa alla porta l’Atalanta che crede nel suo potenziale, salvo poi rimanerne ampiamente delusa: in due anni 2 gol e 7 assist frutto anche di una poca continuità di minutaggio (dovute al modo di gestire i trequartisti di Gasperini). Da agosto il talento ivoriano è sbarcato a Nizza dove in 10 presenze ha collezionato 2 gol e un assist. Stesso copione degli scorsi anni? Può darsi, ma in una squadra che crea poco come il Nizza di Farioli (solo 13 gol fatti in 12 gare) l’apporto di Boga pesa e non poco, come testimoniano i 2.1 dribbling riusciti a partita e l’ottima percentuale di precisione dei passaggi (84%). Senza dubbio il classe ’97 sta trovando una continuità che negli ultimi anni ha vacillato e può diventare uno dei protagonisti indiscussi della Ligue 1.

Denis Zakaria

Anche Zakaria ha scelto la Francia come terra di rilancio, in particolare il Monaco che ha deciso di puntare su di lui prelevandolo a titolo definitivo per 20 milioni di euro dalla Juventus, squadra in cui era tornato dopo l’infelice prestito al Chelsea. Il centrocampista svizzero ha finalmente ritrovato la continuità tanto agognata negli ultimi periodi, dimostrandosi un buon mediano – e anche un ottimo centrale – che abbina quantità e qualità tra ottime chiusure difensive e un alta percentuale di passaggi riusciti (93%), riuscendo anche a iscriversi nell’albo dei marcatori con la rete rifilata al Brest. Boccata di aria fresca per il tuttocampista nato a Ginevra, che può finalmente dimostrare il suo reale potenziale in un club che lo ha fortemente voluto in estate per dargli la possibilità di tornare il giocatore che ben performava con la maglia del Borussia M’gladbach.

Guglielmo Vicario e Destiny Udogie

I due ex talenti di Empoli e Udinese dopo le ottime prestazioni con le rispettive maglie hanno guadagnato la possibilità di sbarcare in Premier League, più precisamente al Tottenham, e hanno dato fin qui prova delle loro qualità. I numeri di Vicario sono da incorniciare: chiamato a sostituire una leggenda del club come Hugo Lloris e nonostante questa rappresenti la sua prima vera esperienza in una big europea, il classe ’96 in 12 presenze ha fatto registrare ben 4 cleen sheets e ha una delle percentuali di parate più alte considerando tutti i portieri di Premier e non solo; all’età di 27 anni e dopo una carriera di gavetta tra Venezia, Cagliari, Perugia ed Empoli è passato un treno importante per Vicario che non l’ha lasciato scappare. Diverso il discorso per Udogie, che già da tempo aveva un pre contratto con gli Spurs e ha vissuto gli ultimi 6 mesi ad Udine già conscio del suo destino; il classe 2002, già nel giro della nazionale maggiore da qualche mese, si è preso la titolarità sull’out mancino del club di Londra inanellando prestazioni convincenti impreziosite anche da 2 assist, smentendo le voci di chi lo reputava ancora acerbo per un palcoscenico così importante come quello della Premier League.

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