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Cinque talenti da seguire all’Europeo Under-21

Alcuni dei giocatori più interessanti che vedremo in Romania e in Georgia dal 21 giugno

I campionati sono terminati ma il calcio, soprattutto quello giovanile, continua. Il 21 giugno inizieranno gli Europei Under-21 che si disputeranno tra Romania e Georgia. Vi parteciperà anche l’Italia, con una rosa che sembra avere velleità, nonostante uno degli uomini più importanti della formazione allenata dal CT Paolo Nicolato – Moise Kean – abbia scelto di abbandonare il ritiro per mancanza di motivazioni.

Motivazioni che non sembrano mancare a Sandro Tonali, che ha rinunciato a giocare le fasi finali della Nations League per aiutare gli Azzurrini a riportare in Italia il titolo di Campione d’Europa U21 che manca dal 2004. La squadra da battere sembra essere la Francia, che potrà contare su una rosa di livello assoluto il cui valore su Transfermarkt viene indicato in 431 milioni di euro. Temibilissima anche l’Inghilterra, che potrà contare sull’apporto del trequartista dell’Arsenal Emile Smith-Rowe, una delle stelle del torneo.

Ma manifestazioni di questo genere sono vere e proprie occasioni anche per quei calciatori più o meno affermati che sfrutteranno la vetrina degli Europei U21 per finire sui taccuini degli scout dei club medio-grandi e diventare protagonisti della finestra di mercato estiva che ha già preso il via. Noi ne abbiamo individuati cinque.

Romeo Lavia (2002)

  • Nazionale: Belgio
  • Club: Southampton

La stagione del Southampton è stata ampiamente negativa per non dire disastrosa: 3 allenatori cambiati, ultimo posto in classifica, più partite disputate (38) che goal segnati (36). Una retrocessione che per quanto sia stata dolorosa è stata altrettanto giusta per quello che si è visto in campo. Proprio in mezzo al campo si è distinta la figura di Romeo Lavia, centrocampista classe 2004 che i Saints hanno acquistato circa un anno fa dal Manchester City (giocava nell’Under 21 del club), squadra che aveva scelto anche grazie alla presenza in rosa del suo idolo Fernandinho, come riporta questo longform che di recente gli ha dedicato di The Athletic. Nonostante i molteplici avvicendamenti in panchina, Lavia è riuscito a collezionare un ampio minutaggio pur essendo alla sua prima stagione da professionista, risultando il terzo giocatore di movimento con più minuti disputati in rosa (2221).

Nel corso della stagione, ha ricoperto principalmente il ruolo di mediano nel 4231 e di interno di centrocampo, sia a 3 che a 4. I compiti che gli sono stati affidati sono per lo più difensivi, con le sue lunghe leve riesce spesso a frapporsi tra pallone e avversario e a recuperare il possesso (77° percentile per intercetti, ovvero meglio del 77%, e 89° per blocchi tra i centrocampisti della Premier League), tuttavia si trova a suo agio anche con la palla tra i piedi grazie a una discreta capacità nel dribbling (56.6% di dribbling riusciti) e soprattutto nel servire i compagni in profondità tramite lanci lunghi (85° percentile per % di passaggi lunghi riusciti). In nazionale non vanta un gran numero di presenze, tuttavia ha già esordito con la nazionale maggiore giocando una decina di minuti a marzo contro la Germania. Data la retrocessione del Southampton, sono già diverse le squadre (City compreso, pare abbia un diritto di recompra a partire dal 2024) che si sono interessate a lui e questo Europeo potrebbe essere l’occasione giusta per entrare a far parte del mondo dei grandi.

Ian Maatsen (2002)

  • Nazionale: Olanda
  • Club: Burnley

Alla sua prima stagione in Inghilterra da allenatore, Vincent Kompany è riuscito a vincere la Championship ottenendo la promozione diretta in Premier League con il Burnley, dominando quasi tutta la stagione e restando in vetta per oltre 20 giornate. Tra i protagonisti di questa incredibile cavalcata c’è Ian Maatsen, terzino sinistro classe 2002. Kompany lo ha utilizzato come terzino di spinta al quale affidare compiti anche in fase di impostazione. Si trova particolarmente a suo agio con il pallone tra i piedi e riesce a servire i compagni con una certa facilità (95° percentile per passaggi riusciti tra i terzini della Championship) e, come ogni terzino che si rispetti, è in grado di far avanzare il gioco tramite progressione palla al piede (92° percentile).

Quest’anno ha messo a segno 4 goal e fornito 6 assist, altro aspetto nel quale eccelle (0.17 Expected Assist p90′), che lo hanno reso il terzo difensore del campionato per numero di partecipazioni a reti. In fase di non possesso riesce ad avere la meglio soprattutto nei duelli uno contro uno, grazie alla sua buona lettura delle intenzioni dell’avversario, cosa che gli permette inoltre di recuperare un gran numero di palloni (90° percentile per recuperi palla). Dopo il prestito al Burnley è rientrato al Chelsea, squadra che ne detiene il cartellino. Ad un anno dalla scadenza del contratto, qualora non dovesse rinnovare, potrebbe far comodo a molte squadre di media-alta classifica. Nel giro della nazionale da quando aveva 15 anni, ha raccolto 8 presenze con l’Under 21 e questo può essere il suo Europeo vissuto da protagonista.

Enzo Le Fee (2000)

  • Nazionale: Francia
  • Club: Lorient

Il dislivello qualitativo tra la rosa della Francia U21 e le altre nazioni è notevole, un mix di giovani con esperienza ma anche vivacità, anche per questo Les Blues sono una delle principali candidate alla vittoria finale. Nel folto centrocampo francese c’è spazio anche per Enzo Le Fee, classe 2000 in forza al Lorient. Quella appena conclusa è stata forse la miglior stagione di Le Fee, che tra terza serie e Ligue 1 ha collezionato oltre 160 presenze con la maglia del Lorient. Ha messo a segno 5 reti e fornito 6 assist giocando come interno di centrocampo o come trequartista.

Non è un giocatore che si spinge molto in avanti (1.04 tocchi in area di rigore p90’) e riesce ad essere decisivo sia in fase di possesso sia quando si tratta di difendere. Nella sua squadra è stata la principale vena creativa, dai suoi piedi sono partite le maggior parte delle occasioni, anche grazie alla sua abilità da calcio piazzato (1° per passaggi chiave, 39 in più rispetto al 2°). La sua statura contenuta gli consente di essere difficile da prendere una volta presa velocità palla al piede (79° percentile per corse progressive tra i centrocampisti della Ligue 1) e soprattutto abile nell’uno contro uno (91° per dribbling riusciti). Riesce a dare il suo contributo anche in fase difensiva come dimostra l’alto numero (per un centrocampista) di interventi nel terzo difensivo (1.55 p90’). Con l’Under 21 ha disputato 7 partite segnando 3 goal, la concorrenza non è poca ma le occasioni per mettersi in mostra non mancheranno.

Octavian Popescu (2002)

  • Nazionale: Romania
  • Club: Steaua Bucarest

Se è vero che bisogna sempre accogliere bene un ospite, è altrettanto giusto essere riconoscenti verso il padrone di casa, nel nostro caso la Romania. Il calcio rumeno ha subito un interessante sviluppo negli ultimi anni con diversi giocatori situati in Italia, soprattutto tra Primavera e Serie B. Nonostante ciò, la Romania continua a produrre nomi interessanti anche all’interno dei propri confini, come nel caso di Octavian Popescu. Una carriera giovanile molto movimentata con ben 5 squadre cambiate, poi il trasferimento nel 2020 allo Steaua Bucarest, club di riferimento nel paese.

Molto alto per essere un’ala sinistra (180 cm), il suo fisico longilineo, associato a un discreto controllo palla, lo rende un avversario scomodo soprattutto nell’uno contro uno (6° miglior dribblatore del campionato rumeno). Non sempre preciso nel passaggio, è tuttavia una minaccia costante nella trequarti offensiva grazie alla sua abilità nel servire i compagni da situazioni complesse (0.58 Big Chance create p90’). In fase di non possesso predilige lo scontro corpo a corpo all’anticipo. In questa stagione ha realizzato 4 goal e fornito 6 passaggi vincenti, risultando il secondo miglior assistman della squadra pur non essendo un titolare fisso. Nel 2021 la Juventus aveva provato a prenderlo, un anno fa si era parlato di Sampdoria, ma senza nulla di concreto. In nazionale ha già esordito con i grandi collezionando 7 presenze, le speranze della Romania passano anche e soprattutto da lui.

Gabri Veiga (2002)

  • Nazionale: Spagna
  • Club: Celta Vigo

Se il tuo primo approccio al pallone deriva dall’aver dato un calcio a una zucca, allora sicuramente avrai una storia insolita da raccontare. Gabri Veiga è riuscito a realizzare il sogno di tanti ragazzi giocando e segnando per la squadra della sua città e per la quale tifa, il Celta Vigo. Alla sua prima stagione stabilmente in prima squadra il centrocampista centrale, spesso spostato sulla trequarti, ha realizzato 11 goal e fornito 4 assist e diventando il migliore della rosa per numero di partecipazioni a rete. Per essere un centrocampista, Veiga non è un giocatore che entra in contatto con molti palloni (12° percentile per tocchi effettuati in Liga) tuttavia, quando ne ha l’occasione, riesce sempre ad essere pericoloso, soprattutto nei pressi dell’area avversaria, da dove riesce a trovare la porta (1.14 tiri in porta p90) pur tirando molto dalla distanza (19.8m distanza media di tiro). Conseguenza del ridotto numero di palloni toccati è il fatto che non sia un giocatore particolarmente associativo e che, tentando spesso giocate complesse, si trovi privato del possesso.

Questa situazione è ovviamente ampliata dallo stile di gioco del Celta Vigo che, a differenza di quel che si è solito vedere nella nazionale spagnola, non è una squadra che domina dal punto di vista del possesso (12a in Liga per % possesso palla medio). Nell’ultima giornata di campionato si è concesso il lusso di segnare una doppietta al Barcelona che, per quanto non avesse più nulla da dare al campionato, non è esattamente l’ultima arrivata; il goal del momentaneo 2-0, un tiro-cross partito dalla fascia destra e che ha sorpreso Ter Stegen andando a sbattere contro la traversa per poi finire in rete, ha già fatto il giro dei social e rappresenta un biglietto da visita non indifferente, dato che la sua permanenza a Vigo, dopo una stagione del genere, non è affatto scontata – secondo Gianluca Di Marzio e la Gazzetta dello Sport, il Napoli sarebbe sulle sue tracce da tempo. Con la nazionale U21 ha debuttato a novembre dello scorso anno, questo sarà quindi il suo primo vero torneo. Le premesse sono quelle giuste.

di Matteo G. De Rosa (@emmegdr)

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