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Niclas Füllkrug, il nuovo numero nove della Germania

Chi è Niclas Fulkrugg, il numero 9 della Germania che nel dentro o fuori contro la Spagna ha tenuto a galla la nazionale tedesca

Dopo il gol che ha concesso alla Germania di evitare una pesante sconfitta contro la Spagna, Niclas Füllkrug si è preso la scena. La Germania è da sempre nota per essere una nazionale che basa la propria identità sul gioco di squadra e non affidandosi a singoli campioni, tuttavia nel corso della storia ha sempre potuto contare su terminali offensivi in grado di concludere l’azione trasformando in gol le ottime trame di gioco prodotte dalla squadra. 

Dal ritiro di Miroslav Klose dopo i mondiali vinti nel 2014, la Germania ha faticato nel trovare un degno sostituto all’attuale capocannoniere della nazionale, optando sempre più spesso per uno stile di gioco senza un vero punto di riferimento al centro dell’attacco, posizione in cui si sono alternati Müller e Havertz nell’ultimo periodo, ma senza ottenere i risultati sperati. In questo contesto l’apparizione di un giocatore come Füllkrug, capace di segnare 2 reti nei soli 75 minuti ottenuti fino ad ora con la maglia della Mannschaft, potrebbe essere ben più che un’alternativa per la formazione di Flick.

L’attaccante non più giovanissimo (29 anni) del Werder Brema sta vivendo una vera e propria seconda giovinezza iniziata con la stagione scorsa in cui, mettendo a referto 19 reti e 8 assist, ha trascinato la sua squadra al ritorno nella massima serie tedesca, dopo la traumatica retrocessione dell’anno precedente. Il salto di categoria non sembra inoltre aver avuto ripercussioni sul classe ‘93, capace di segnare già 10 gol in 14 presenze nell’attuale Bundesliga, che gli consentono di essere il miglior marcatore tedesco del campionato, secondo nella classifica marcatori al solo Nkunku.

Füllkrug aveva già fatto intravedere che tipo di attaccante potesse essere in passato, in particolare nella stagione 17/18 all’Hannover in cui aveva chiuso il campionato con 14 centri che gli valsero il terzo posto della classifica marcatori, ma non aveva mai trovato in precedenza la continuità e la solidità nelle prestazioni che sta mostrando al momento.

A 29 anni è riuscito a guadagnarsi la prima convocazione in nazionale maggiore ottenendo un posto di diritto nella squadra per questi campionati del mondo. La grinta e la determinazione che mette in ogni possesso e non possesso in campo è impressionante e nel sistema di gioco della nazionale tedesca sembra trovarsi nel suo habitat naturale, dove può aggredire ognuno dei numerosissimi palloni che gli vengono recapitati dalla classe dei suoi compagni di squadra, più propensi per indole alla rifinitura piuttosto che alla finalizzazione. Le doti fisiche e tecniche per finalizzare l’azione ci sono: è un centravanti puro, vecchio stampo, forte nel corpo a corpo col difensore e freddo sotto porta, con ottime qualità nel gioco aereo (primo per reti di testa nell’attuale Bundesliga con tre centri).

Risulterà interessante vedere come sarà in grado di gestire le forze su un minutaggio più ampio come quello che verosimilmente gli verrà concesso nell’arco delle prossime partite, dato che è stato lui l’autore dell’unico gol su azione della Germania in questo mondiale.

di Tiago Cumetti

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